top of page
bioarmonizzatori

I 10 Segreti per Dimagrire Mangiando!

Aggiornamento: 29 mag 2022

Come attivare il metabolismo cellulare grazie all'Epigenetica!

Le diete drastiche anche se fanno calare di peso rapidamente non risolvono il problema perché oltre che essere dannose una volta terminate tendono a far riprendere tutti i chili persi e spesso qualcosa in più.

Questo succede perché quando l'organismo si trova privato delle quantità abituali di cibo tende, per un meccanismo di difesa, a rallentare il metabolismo, così che quando la dieta finisce e si ritorna a mangiare normalmente, il cibo tende a venire immagazzinato come grasso anziché trasformato in energia.

Quali sono, quindi, le strategie migliori?

Fra di esse, negli anni, abbiamo individuato quelle suggerite dall'Epigenetica applicata all'alimentazione.

Già da parecchio tempo è noto come la variabilità genetica individuale influenza la risposta del nostro organismo agli alimenti introdotti con la dieta.

Negli ultimi anni però una nuova scienza, nota appunto come Epigenetica, ha dimostrato che è vero anche il contrario, ovvero che gli alimenti introdotti con la dieta possono influenzare il nostro DNA modificando l’espressione dei geni e quindi influenzando anche il nostro stato di salute.

Il cibo non modifica il DNA nella sua sequenza originale, che rimane identica, ma nella sua manifestazione o espressione, per cui alcuni geni possono smettere di funzionare, funzionare di meno o funzionare di più.

Queste modificazioni sono stabili e possono essere trasmesse ai figli, per cui i genitori, trasmettendo questi geni mal funzionanti ai figli, fanno correre ai figli i loro gli stessi rischi per la salute e le loro stesse tendenze al sovrappeso.

Ma state tranquilli! Fortunatamente queste modifiche sono reversibili (quasi sempre), e con un po’ di buona volontà possono essere eliminate dal DNA riprendendo un‘alimentazione adeguata. Solo se le modifiche che il gene subisce sono persistenti per molte generazioni diventa difficile tornare alla situazione originaria.

Uno straordinario aiuto è possibile riceverlo da alcune molecole bioattive contenute in certi alimenti in grado di modulare in modo opportuno l’espressione dei nostri geni attraverso meccanismi epigenetici, interferendo in tal modo nei processi di molti rallentamenti dei metabolismi cellulari.

Per semplificare, forniamo di seguito alcune indicazioni di ordine pratico facilmente applicabili ogni giorno (ovviamente, chi preferisse avere dei consigli personalizzati, come sapere quali siano i propri "cibi bio-attivi epigenetici" in grado di attivare il metabolismo, può rivolgersi gratuitamente ai contatti della nostra associazione).


Per rimettersi in forma, occorre mangiare di tutto, ma non tutto insieme!

Fondamentale è combinare bene i cibi tra loro, variando il più possibile, per fornire al nostro organismo tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno.

Le parole chiave per una corretta alimentazione sono: varietà e combinazione. E’ questo ciò che ritengono numerosi medici e nutrizionisti.

Esistono alcune regole basilari e semplici da seguire che ognuno di noi dovrebbe applicare quotidianamente e che ci permettono di abituarci a uno stile alimentare sano ed equilibrato, perché la dieta, così come la intendiamo e la facciamo un po’ tutti, è qualcosa di occasionale e di triste, che spesso iniziamo lunedì e abbandoniamo mercoledì a causa delle gravi rinunce a cui ci sottopone, ma uno stile alimentare è anche uno stile di vita, che, una volta acquisito, difficilmente perderemo.

La prima di queste regole è quella di bere molta acqua, fin dal mattino, possibilmente lontano dai pasti, perché bere tra un boccone e l’altro rallenta la digestione a causa della diluizione dei succhi gastrici.

Importante poi è mangiare molte verdure, perché sono ricche di vitamine e di sali minerali; inoltre, costituiscono un’ottima fonte di fibre, che favoriscono il raggiungimento del senso di sazietà. E’ utile sapere che le verdure sono cibi “neutri”, cioè possono essere combinate liberamente con altri alimenti (carboidrati, proteine).

Altre regole basilari sono: fare una buona prima colazione, possibilmente a base di cereali integrali, frutta, latte o yogurt; fare due spuntini tra i pasti principali, per evitare di arrivare troppo affamati al pasto successivo e per tenere allenato il metabolismo; ridurre il sale, che provoca ritenzione idrica e occlude le arterie, e ridurre il condimento; infine, masticare a lungo i cibi. La masticazione, infatti, facilita la digestione e ci fa sentire rapidamente sazi.

E’ bene sfatare un mito particolarmente diffuso nella società occidentale, un germe nato negli Stati Uniti, si tratta dell‘errata, spesso isterica, convinzione che per dimagrire occorra consumare tante proteine ed eliminare i carboidrati.

Questi ultimi, invece, dovrebbero essere una delle basi della nostra alimentazione, perché ci forniscono energia. Sarebbe opportuno piuttosto introdurre una quantità giusta di carboidrati per garantire una corretta metabolizzazione delle proteine e per alimentare i muscoli e il cervello.

Per quanto riguarda le proteine, occorre sottolineare che anch’esse sono fondamentali, perché costruiscono i tessuti e riparano quelli danneggiati o invecchiati. Ma un eccesso proteico può affaticare gravemente gli organi interni, in particolare i reni, dal momento che la metabolizzazione delle proteine comporta la produzione di tossine.

Le proteine non fanno dimagrire, quelle in eccesso si trasformano comunque in tessuto adiposo, soprattutto quando nell’alimentazione c’è una carenza di carboidrati.


Ecco i 10 SEGRETI per "DIMAGRIRE MANGIANDO"...

Masticare con calma il cibo, senza pensare ad altro, fa sentire più sazi. Il segnale di sazietà infatti giunge dallo stomaco al cervello dopo circa 20 minuti dall'inizio del pasto. Il momento del pasto va vissuto come un rito. È importante concentrarsi sul cibo, per alzarsi soddisfatti e con la sensazione di aver mangiato a sufficienza.

  1. Per vincere l'appetito improvviso e non rischiare di mettere in bocca qualsiasi cosa sia a portata di mano, tenere in frigorifero qualcosa di buono ma ipocalorico come: yogurt magro, qualche fettina di mela, misto di frutti di bosco, insalata di mare o gamberetti lessati, verdure grigliate o crude. Privilegiare cibi da mordere e sgranocchiare perché in genere sono quelli più gustosi e più appaganti, richiedono più tempo per essere consumati e quindi danno maggiore sazietà e inoltre aiutano a scaricare lo stress.

  2. I cibi integrali aiutano a ritrovare la linea. Non hanno proprietà dimagranti, ma essendo ricchi di fibra, saziano più in fretta e tengono sotto controllo la fame.

  3. Gli "sgarri alimentari" non si recuperano con il digiuno. Saltando un pasto si arriva a quello successivo con un eccesso di fame: è meglio recuperare mangiando solo una minestra non ricca e pesce o tofu.

  4. Cucinare più porzioni in una volta sola e dividere poi il tutto in porzioni ridotte che verranno messe in singole vaschette nel freezer. In questo modo non ci sarà il rischio di eccessi dovuti al fatto di non voler avanzare una pietanza, che penalizzano la dieta.

  5. Un invito a cena? Fare prima uno spuntino. Mangiucchiare qualcosa prima di uscire permette di tamponare i morsi della fame e non rischiare a tavola di abbuffarsi di antipasti e crostini serviti prima della cena. Bastano uno yogurt magro e della verdura cruda.

  6. Cucinare gli alimenti possibilmente in pezzi grossi. Quanto più piccolo viene tagliato un alimento per essere cucinato con i grassi, tanto più aumenta la sua superficie di assorbimento e, di conseguenza, il numero di calorie.

  7. Per non farsi tentare dai cibi calorici quando si fa la spesa è consigliato non andare a stomaco vuoto. Inoltre un vecchio trucco è quello di fare il giro del supermercato al contrario, in modo che gli articoli più voluminosi, solitamente esposti verso l'uscita, siano messi subito nel carrello e diano un'idea di abbondanza. Bisogna poi abituarsi a guardare gli scaffali in basso e in alto in quanto in quelli centrali solitamente vengono esposti i cibi non adatti a chi è a dieta.

  8. Non saltare mai la prima colazione. Saltarla significa esporsi al classico calo di zuccheri (e del rendimento psicofisico) delle ore 11. Un bicchiere di latte biocompatibile, un cucchiaino di fruttosio, due fette di pane integrale con miele e un frutto è la colazione ideale.

  9. Sapori e profumi giocano un ruolo importante nella sensazione di sazietà. Contrariamente a quello che si può pensare, con un piatto gustoso è più difficile eccedere, perché si è presto soddisfatti. Un cibo troppo semplice a volte induce a esagerare in quantità perché dà l'idea di essere meno calorico.

La Redazione del Sito

7 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page